venerdì 10 marzo 2023

Andrea Leone - Ludwig


 Questo mio testo, dopo la lettura di Ludwig di Andrea Leone (Fallone Editore, 2022)

Ludwig è l’atto inattuale, il sangue che converte.

Ludwig non è la coscienza del tempo, il declinare del giorno.

 

Ludwig è il delitto sacro, il compimento del verbo smisurato.

Ludwig non è un singhiozzo, non è l’io moribondo del poeta.

 

Ludwig è lo specchio che si specchia, il fulgore.

Ludwig non è il quando, il prima, il dopo.

 

Ludwig è il passato che non fu e l’incendio che è.

Ludwig non è una mente, non è un corpo, non è chi.

 

Ludwig è la lezione crudele,  l’inno che sale, la meraviglia implacabile.

Ludwig non è il suo volto, il suo nome, il suo sogno.

 

Ludwig è l’algebra, la scossa, il furore scarlatto.

Ludwig non è il pensiero, il concetto, l’aborto.

 

Ludwig è la poesia, il gemello senza nome e senza riposo.

Ludwig non è carta,  non è grammatura, non è pagina.

 

Ludwig è il compito che non sapremo, l’esatto comando, la fede che risplende.

Ludwig non è canzone, non è voce, non è lettura.

 

Ludwig è lo spavento apocalittico e divino, il salto, la coincidenza che deraglia.

Ludwig non è parola- moneta, non è commercio, non è comunità.

 

Ludwig è la catastrofe che illumina, il gesto grande e  immortale, il tonfo celeste.

Ludwig non è il pianto, la pena, la denuncia.

 

Ludwig è l’estasi matematica, l’ordigno, la gloria, la fine di ogni fine.

Ludwig non è nessun libro, nessun autore, nessun poeta.

 

Ludwig ha scritto Ludwig.