lunedì 19 dicembre 2022

Ivo Flavio Abela - Soggiorno a Optina. Discesa nell'anima russa

Ivo Flavio Abela, Soggiorno a Optina, Castelvecchi 2021

Libro insolito, di notevole interesse e di grande fascino, questo Soggiorno a Optina di Ivo Flavio Abela. Come recita il sottotitolo, si tratta di una vera e propria «discesa nell’anima russa», una testimonianza di rigorosa e intensa passione da parte dell’autore nei confronti della spiritualità, della storia e dell’iconografia della Madre Russia. 

La struttura portante dell’opera è costituita da un diario redatto da Ivo Flavio Abela nell’aprile del 1993 e successivamente integrato negli anni 2018-2020, nel quale, in modo sorprendente, ci imbattiamo in una narrazione stratificata e multiforme, ricca di informazioni storiche, letterarie e pittoriche, accompagnate da una scrupolosa documentazione, che costituisce una vera miniera di notizie, aneddoti e citazioni (sono presenti nel volume anche otto illustrazioni e un’ampia bibliografia), insieme a rimandi interni, notazioni personali,  moti dell’anima, meraviglie e misteri, che rendono la lettura scorrevole e accattivante, nonostante la complessità dei temi e degli argomenti affrontati. 

Al centro di tutto vi è Optina Pustyn’, il più famoso monastero di Russia, nel quale l’autore soggiorna, nel periodo sopracitato, durante la Pasqua ortodossa, e a pochi anni di distanza dalla restituzione dello stesso monastero, da parte del regime sovietico, alla Chiesa Ortodossa. E subito Optina  si rivela come il luogo storico e sacro di una spiritualità che non smette di esercitare la propria influenza e il proprio fascino come nel passato. Le figure di Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj e altri autori sembrano essere in qualche modo ancora presenti: le loro vicende, infatti, vengono rievocate, tra un’annotazione diaristica e l’altra, in modo conseguente e spontaneo, cosicché la cronaca del presente s’intreccia costantemente con l’enorme patrimonio culturale russo, in una sorta di misteriosa attualità. La lettura del diario diviene, pertanto, duplice. Essa si configura non solo come la testimonianza di quanto visto e vissuto dall’autore, ma rappresenta anche la partecipazione sua e nostra a una conoscenza ulteriore, alla consapevolezza che i protagonisti e le opere del passato permangono, vivono ancora, al di là di ogni barriera storico-temporale, in un Oltre che nel libro è incarnato dalla guida Vasilij, uno ieromonaco dall’eccezionale carisma. Proprio costui può essere considerato coprotagonista, in quanto, come l’io narrante, apre e chiude la vicenda del soggiorno a Optina. 

Numerose sono le pagine di particolare rilievo ed è impossibile citarle tutte. Non si possono, però, non segnalare quelle dedicate a Dostoevskij e a Tolstoj e al rapporto che essi ebbero con Optina e con i monaci, e come tutto questo sia rinvenibile, a una attenta lettura, in alcune delle loro opere. Ampio spazio, in particolare, è riservato a Tolstoj, in una dimensione assai suggestiva e imprevista, che non vogliamo rivelare per non togliere al lettore il piacere della scoperta. Vale la pena citare anche i passi relativi alla vita dei cosiddetti folli in Cristo, come quella esemplare di Dobri Dobrev, o quella rappresentata da Evgenij Vodolazkin nel suo romanzo Lauro. Degni di nota sono poi i racconti delle esperienze dello stesso Vasilij e dei fratelli Kireevskij, inoltre particolarmente curiosi risultano i brani riguardanti il rapporto tra esseri umani e animali all’interno dell’universo ortodosso, come la vicenda della lupa dell’eremita Ignatij Briančanimov, o la storia del gatto chiamato Rasputin, narrata da Tichon Ŝevkunov. Molto bella e illuminante è infine l’intervista telefonica ad Andrej Tarkovskij Jr, che risponde alle domande sul padre Andrej Tarkovskij, grande regista, e su Arsenij Tarkovskij, poeta fra i più significativi del Novecento russo. Tutte figure che, insieme alle altre, vanno a comporre nel libro l’affascinante mosaico della grande tradizione spirituale russa, che Ivo Flavio Abela ha voluto consegnarci in modo così originale, mediante un lavoro tenace e appassionato, durato alcuni anni. Egli non si è arreso di fronte a un’impresa estremamente ardua e ha accettato il rischio di un’opera coraggiosa, non classificabile in un genere preciso, al di là degli schemi. Dobbiamo essergliene grati, perché la sua fatica non è stata vana. Noi, infatti, a lettura ultimata, possiamo affermare di essere riusciti a cogliere davvero l’anima russa, assaporandone la bellezza e il mistero.

Mauro Germani

 

martedì 6 dicembre 2022

"LA PAROLA AI POETI"


Su "LA POESIA E LO SPIRITO" un mio intervento e una mia poesia nell'ambito della rubrica "LA PAROLA AI POETI": QUI

lunedì 5 dicembre 2022

sabato 3 dicembre 2022

Marco Molinari recensisce "Tra tempo e tempo" su "La voce di Mantova"


Ringrazio di cuore Marco Molinari per questa sua bella recensione al mio libro "Tra tempo e tempo", pubblicata sul quotidiano LA VOCE DI MANTOVA. (cliccare sul testo per ingrandire)