venerdì 25 novembre 2016

Sexus et Politica - canzoni di Virgilio Savona scritte su testi di autori latini eseguite da Giorgio Gaber



Sexus et Politica è un album del febbraio 1970, che raccoglie dodici canzoni scritte da Virgilio Savona su testi di autori latini vissuti nel periodo che va all’incirca dalle guerre contro Cartagine fino al 180 dopo Cristo.
Questo disco, che merita assolutamente di essere riscoperto, si colloca tra il primo Gaber, “televisivo” e di successo, e quello maturo che darà poi vita, insieme a Sandro Luporini, ad uno straordinario percorso artistico che durerà un trentennio e che comprenderà non solo il Teatro Canzone, ma anche il cosiddetto Teatro di Evocazione, di sola prosa.
La voce di Gaber si trova qui in perfetta sintonia con i testi e le musiche di Virgilio Savona, anima del “Quartetto Cetra”, dotato di formidabile mimica all’interno del gruppo, e artista dalla “doppia vita”, in quanto autore in proprio di canzoni controcorrente, che pochi conoscono, contrassegnate da una forte polemica sociale e politica. 
Il Premio Tenco ha così ricordato Virgilio Savona:
 "…All’interno del Quartetto Cetra Virgilio Savona rivoluzionò la canzone italiana fin dagli anni ’40, con l’uso dello swing e dell’ironia. Compositore raffinato e brillante tanto per piglio ritmico quanto per felice vena melodica, realizzò come autore e come interprete una sterminata produzione discografica, innalzò la canzone per l’infanzia a vette di intelligenza mai sperimentate prima, portò alle massime conseguenze lo strumento della parodia, fu protagonista di una televisione di qualità’, oggi impensabile. Da metà anni ’60 la sua produzione comincia a contemplare delle canzoni di più forte impegno civile, e nel 1969, lavorando anche al di fuori del Quartetto Cetra, una svolta netta lo proietta tra i protagonisti della nostra “canzone d’autore”: scrive, canta o produce dischi molto polemici nei confronti della società contemporanea, soprattutto in chiave pacifista; dirige in questo senso la storica collana I Dischi dello Zodiaco; adatta e musica testi di autori latini affidandoli a Giorgio Gaber col titolo “Sexus et politica”; pubblica, per lo più con Michele L.Straniero, una quindicina di volumi intorno ai patrimoni della tradizione popolare.Virgilio Savona non ha tralasciato niente nel suo cammino, dalla più immediata canzonetta divertente all’estrema invettiva politica, dallo scherzo autoironico al cabaret intellettuale, dal jazz al folk. Nelle sue canzoni sono custodite le nostre memorie, il nostro costume, i nostri modelli culturali, tracce di letteratura, cinema, televisione, sport. Mezzo secolo di musica e’ passata attraverso di lui. La cultura italiana non potrà mai dimenticarlo”.
Nell'album Sexus et Politica l’incontro Savona-Gaber risulta assai felice. Non a caso, poi, le strumentazioni sono a cura di Giorgio Casellato, che di lì a poco si sarebbe occupato degli arrangiamenti di molti spettacoli di Gaber, fin dal primo, Il signor G.
L’operazione di proporre in chiave musicale e moderna brani di autori latini è indubbiamente originale ed interessante ed è condotta da Virgilio Savona con grande scrupolo e serietà, tanto che l’album è corredato da una serie di note esplicative riguardanti i testi e gli autori, nonché da una bibliografia specifica. In uno scritto introduttivo, si precisa che “ogni singolo testo corrisponde a un breve passo tratto da un lavoro letterario di ben più vaste dimensioni”, tuttavia intende riassumere con una certa compiutezza l’argomento affrontato dall’autore.
Il lavoro di Savona non è stato certo semplice, anche perché non ha riguardato solo la traduzione dei brani, ma anche il loro adattamento alla canzone: ad esempio, le frequenti ripetizioni di alcuni capoversi non sono presenti nei testi latini, ma qui si sono rese necessarie per la “forma canzone”.
La composizione delle musiche, poi, non ha potuto tenere conto delle melodie dell’antica Roma, in quanto non abbiamo informazioni al riguardo e – tra l’altro - per molto tempo i citaredi furono disprezzati. Sempre nel testo introduttivo dell’album, si afferma che la musica delle canzoni è opera di pura fantasia e “ricorda, sia pure in chiave attuale, i canti trobadorici” con “impasti sonori ed effetti timbrici duecenteschi”.
Tra gli autori scelti troviamo, tra gli altri, Quinto Orazio Flacco, Publio Ovidio Nasone, Decimo Giunio Giovenale, Sesto Properzio.
Occorre dire che il titolo dell’album, Sexus et Politica, risulta un po’ riduttivo, se non addirittura fuorviante. Questi due temi sono certamente presenti, ma il primo non è così centrale ed è rinvenibile solo in due brani di Ovidio (Corinna e Donne credetemi). Ciò che invece domina nella maggior parte delle canzoni è un senso profondo di caducità e di morte (si veda il pezzo che apre l’album, La pallida morte, e quello che lo conclude, E’ inutile piangere), insieme alla consapevolezza della precarietà della condizione umana, della meschinità del potere, della tragica assurdità della guerra e delle disuguaglianze presenti nella società. L’attualità dei brani scelti deriva proprio dall’intreccio indissolubile tra tematiche esistenziali e sociali, che peraltro sarà sempre presente in tutti gli spettacoli di Gaber.
Mauro Germani