Superstite
infanzia
Un abbandono mi afferra alla gola
Dove mi
è rimasta l’infanzia.
Segno
della sventura da placare.
Quel
chiamare paziente
Da un
accanito soffrire strozzato
È la
sorte dell’esule.
Giuseppe
Ungaretti, Dialogo 1966-1968, in Vita d’un uomo, Mondadori – I Meridiani,
1969