Oggi
ci sono libri che esistono e libri che non esistono. Salvo rare eccezioni, i
primi sono destinati all’oblio. Nonostante le continue promozioni dei loro
autori, le presentazioni, le letture pubbliche, i premi e i riconoscimenti
ottenuti, nulla o poco più resterà di queste opere che mai come ora escono a
frotte, una dopo l’altra, in una sorta di frenesia inarrestabile e stordente.
Titoli, copertine, nomi degli autori sono quasi indistinguibili, si
sovrappongono e si confondono in un caleidoscopio che tutto travolge e annienta.
Dei nostri libri restano tombe di carta sparse qua e là: sono nei depositi,
nelle vetrine online, in un angolo di qualche libreria, nelle case degli amici
che hanno avuto la bontà di acquistarli o a cui li abbiamo regalati.
C’è però
un’altra categoria di libri: quella delle opere mai scritte e mai pubblicate,
quella che segretamente attendiamo da sempre e che sogniamo a nostra insaputa.
I veri capolavori sono qui. Qui c’è la biblioteca dei libri inesistenti, le
poesie, i romanzi, i racconti che quasi mai riusciamo a scrivere. Solo qualche
volta, d’improvviso, il miracolo accade. Ma tutto avviene nel silenzio, in
segreto. Nessuna pubblicità, nessuna presentazione, nessun premio ricevuto. E
dell’autore nemmeno si conosce il nome. Eppure ecco che qualcosa
misteriosamente succede. I pochi fortunati lettori che casualmente verranno in
possesso di quest’opera (trovata, chissà come, in qualche nascosto scaffale di
una libreria o di una biblioteca) ne saranno talmente colpiti che essa li
accompagnerà ovunque. E improvvisamente, in certi momenti speciali, quando
nemmeno ci penseranno perché in tutt’altre faccende affaccendati, ne
sentiranno, con un brivido, distintamente la voce.
Mauro Germani