Angelo Conforti (1949-2018)
Il
film narra la storia di un uomo ossessionato dallo sporco. Era il 1977 e lo
girammo principalmente a Milano e dintorni. Angelo aveva qualche anno più di me
e lo avevo conosciuto poco tempo prima alla Scuola del Cinema del Comune di
Milano. Tra noi ci fu subito intesa e in breve amicizia. Condividevamo non solo
la passione per il cinema (volevamo fare i registi), ma anche per la
letteratura e la filosofia. Ci piacevano gli stessi autori, avevamo gli stessi
gusti. Forse perché eravamo giovani, mi sembra ci fosse in Italia, negli
anni Settanta – pur tra mille contraddizioni e ingenuità - un grande fermento culturale, una voglia di
discutere, di partecipare, di creare, che poi non ho più ritrovato.
Fu
naturale che Angelo e io, a un certo punto, decidessimo di collaborare.
Lui
scriveva già come critico sulla rivista “Cineforum” e insieme elaborammo il soggetto e la
sceneggiatura di Non più oltre, il
film sopracitato (della durata di più di un’ora), che poi realizzammo con
impegno e passione, divertendoci molto.
Quella
di Non più oltre è stata per me
un’esperienza unica, che ricordo - oggi
più che mai - con profonda nostalgia, anche perché ha segnato l’inizio della
collaborazione fra me e Angelo. Per
vari motivi il film è rimasto poi incompiuto: integralmente girato, ma privo
del sonoro.
La
passione per il cinema ci spinse poi a scrivere insieme altri quattro soggetti,
mai realizzati in pellicola, che conservo ancora, fortunatamente, in un cassetto, i cui titoli provvisori (e rimasti tali) sono: Il bibliotecario, Morte di un musicista, Il
seguace, Durango (quest’ultimo un
western).
Devo
dire che la nostra amicizia e la nostra stima reciproca non sono mai venute
meno, nonostante ci siano stati alcuni momenti di lontananza.
Mi
piace ricordare che Angelo è stato collaboratore di questo blog, recensendo in
modo acuto e intelligente diversi film nella rubrica “Cinema e pensiero” e che
ha collaborato al volume da me curato, L’attesa
e l’ignoto. L’opera multiforme di Dino Buzzati (L’arcolaio, 2001), con un
ampio intervento dal titolo Romanzi e
racconti di Buzzati al cinema.
Gli
sono inoltre riconoscente per le sue note critiche ai miei libri Margini della parola e Giorgio Gaber. Il teatro del pensiero:
letture puntuali, chiare, attente, non superficiali.
Angelo
è stato un uomo di profonda cultura e di grande sensibilità artistica, membro
dell’Associazione Europea di Psicoanalisi, docente della Lunipsi, Libera
Univesistas Psicoanalitica, e promotore di molte iniziative culturali, tra cui
lo Psicofestival di Fidenza, giunto alla XIV edizione, al quale su suo invito
ho partecipato più volte. Inoltre è stato fondatore e presidente del circolo
cinematografico di Fidenza “La notte americana”. Come insegnante e studioso di
filosofia, ha scritto – sulla base della sua esperienza didattica - un manuale e-book per gli studenti liceali: Percorsi di filosofia.
Da
non dimenticare, poi, due sue pubblicazioni: Scuola e televisione: il declino dell’Italia (CSA, 2010) e Facebook è inutile? (CSA, 2015), libri di
notevole interesse, scritti con grande lucidità e con l’urgenza intellettuale
di chi non è indifferente al proprio tempo e alle sorti del proprio Paese.
Quando
un amico scompare, ci si sente più soli.
Così infatti è per me oggi.
Mi
restano i ricordi dei bei momenti trascorsi insieme, i nostri progetti
condivisi, i sogni della giovinezza negli anni Settanta, i suoi scritti, i suoi
libri.
Ma
lui, con la sua straordinaria intelligenza, col suo eccezionale intuito, con la
sua capacità di leggere ed interpretare la realtà, mi mancherà.
Mauro Germani